Trattamento chirurgico dei tumori del colon retto
I tumori maligni del colon-retto o cancri sono neoplasie che si sviluppano in genere dalla mucosa colica o rettale ( la parte più interna del colon e del retto ) e sono chiamati adenocarcinomi. In Italia rappresenta una delle maggiori cause di morte nella popolazione ed è al terzo posto come frequenza dopo utero e mammella nella donna e dopo polmone e prostata nell’uomo. La maggior parte dei tumori del colon-retto deriva dalla trasformazione in senso maligno dei cosiddetti “polipi” , causate dal proliferare delle cellule della mucosa intestinale. E’anche possibile che una neoplasia origini direttamente senza la preventiva crescita come polipo, esso allora apparirà come un nodulo oppure come una ulcerazione.
In condizioni particolari i polipi del colon-retto possono essere asportati completamente per via endoscopica, ossia con la colonscopia.
Purtroppo negli stadi più precoci non esistono segni e sintomi specifici del tumore del colon se non il sanguinamento legato alla perdita da un polipo o una lesione iniziale.
Per tale motivo è di fondamentale importanza rispettare i programmi di screening regionali tramite test di ricerca del sangue occulto nelle feci.
Negli stadi più avanzati possono comparire diarrea e stitichezza, rettorragia e anemia, dolore addominale, perdita di forza, perdita di peso ingiustificata, comparsa di tumefazione a livello addominale o anorettale.
L’unica tecnica fondamentale per poter eseguire una diagnosi è la colonscopia.
Questo esame permette di poter visionare l’interno del colon, dal retto sino al ceco, con un endoscopio flessibile sotto sedo-analgesia. Nel caso di una lesione sospetta, è possibile durante questo esame effettuare alcune biopsie per poter dare una diagnosi di certezza o eseguire una polipectmia ovvero escissione di un eventuale polipo. Questa procedura consente non solo di formulare una precisa diagnosi ma contemporaneamente di ottenere una radicalità definitiva ( ossia l’asportazione completa della malattia ). In altri casi se la polipectomia endoscopica non è attuabile sia per la sede che per le dimensioni dei polipi, o in caso di rimozione non radicale, si dovrà ricorrere un intervento chirurgico.
Se la diagnosi di tumore maligno del colon-retto è confermata sarà necessario eseguire una stadiazione tramite TC torace e addome con mezzo di contrasto così da poter valutare la sede del tumore in rapporto agli organi vicini, poterne studiare l’anatomia ed evidenziare l’eventuale diffusione metastatica della malattia ad altri organi. Nel caso di tumore del retto sarà inoltre necessario eseguire una ecografia trans-anale o una risonanza magnetica pelvica per studiare il livello di infiltrazione locale e quindi poter procedere al miglior trattamento possibile.
Il trattamento dell’adenocarcinoma del colon-retto è influenzato dall’età, dalle condizioni cliniche del paziente nonché dalla sede e dallo stadio di diffusione del tumore.
L’intervento chirurgico associato a chemioterapia rappresenta il trattamento con migliori risultati sulla sopravvivenza. La chemioterapia può precedere l’intervento chirurgico (pre-operatoria o neoadiuvante), e/o seguire l’intervento stesso (adiuvante). Nel caso del tumore del retto potrebbe essere necessario associarvi alcuni cicli di radioterapia.
Il fine di questi trattamenti farmacologici è quello di ridurre il più possibile le dimensioni del tumore eliminando le cellule tumorali così da rendere più facile e curativo l’atto chirurgico oppure per limitare la diffusione a distanza della malattia.
La scelta del tipo di trattamento viene eseguita in base allo stadio della malattia e alle condizioni cliniche del paziente.
L’intervento chirurgico consisterà nella resezione di un tratto di intestino crasso asportando i linfonodi regionali (linfoadenectomia) e nella ricostruzione della continuità intestinale tramite anastomosi intestinali.
A seconda del tipo di tumore e della sua localizzazione possiamo distinguere:
asportazione della metà destra del colon e sutura tra intestino tenue e colon
asportazione della metà sinistra del colon-retto e sutura tra colon e primo tratto del retto
asportazione della parte centrale del colon e sutura tra colon destro e colon sinistro
asportazione di tutto o di una grossa parte del colon
asportazione del sigma e del retto con anastomosi colo-rettale o colo-anale
in casi particolari quando la neoplasia infiltra gli sfinteri anali non è possibile conservare l’ano che viene asportato. Con questo intervento si toglie il retto con gli sfinteri. Si crea pertanto una colostomia definitiva ( = ano artificiale ) in corrispondenza della parte sinistra dell’addome.
E’ una procedura che si attua quando in casi particolari vi sono polipi del retto o piccole neoplasie e in stadi molto iniziali, in cui è possibile l’asportazione della sola neoformazione, conservando quindi il retto, con un margine sufficiente di tessuto sano, attraverso l’ano. Questa procedura si può eseguire con tecnica laparoscopica TME.
Gli interventi di sul colon-retto vengono sempre eseguiti di norma con tecnica mininvasiva (laparoscopia).
Benchè la laparoscopia presenti oltre a vantaggi estetici, una ripresa più veloce del paziente nel postoperatorio non è sempre possibile procedere all’intervento per via laparoscopica e può essere necessario eseguire l’intervento per via tradizionale.
A prescindere della tecnica con cui viene effettuato l’intervento chirurgico, l’efficacia e i benefici nonché le maggiori le complicanze restano gli stessi.
Dopo aver eseguito una visita chirurgica verranno prescritti gli esami necessari per la stadi azione preoperatoria (vedi diagnosi preoperatoria). Dopo discussione presso il gruppo oncologico multidisciplinare il paziente verrà indirizzato al trattamento a lui più adatto.
In alcuni casi può essere necessario eseguire trattamenti preoperatori come radio e chemio terapia. Dopo alcune settimane dalla fine del trattamento neoadiuvante (pre-operatorio).
Questi interventi richiedono sempre una anestesia generale.
In determinati pazienti potrà essere necessario un ricovero postoperatorio in terapia intensiva per le prime 24-48h.
E’ possibile che vengano posizionati alcuni drenaggi (tubicini che emergono dall’addome essendo posizionati all’interno dello stesso). Questi drenaggi verranno rimossi progressivamente nel post-operatorio. Può essere necessario inoltre inserire un catetere vescicale ( per il monitoraggio della quantità di urine prodotte ).
Salvo qualche rara eccezione sarà possibile mobilizzarsi e riprendere l’alimentazione in modo pregressivo già a 6 h dall’intervento chirurgico. Nel caso in cui sia stato necessario confezionare una stomia il paziente verrà educato dal personale dedicato sulla gestione della propria stomia.
Dalla III giornata postoperatoria la dieta potrà essere libera ma mantenuta a basso residuo di fibre per almeno 2 settimane così da evitare di sottoporre a “stress” le suture intestinali con il passaggio di feci eccessivamente consistenti.
In alcuni casi può essere necessario confezionare una “stomia” ovvero una apertura sulla parete addominale che mette in comunicazione l’intestino con la cute esterna per consentire il passaggio delle feci che verranno raccolte in un apposito sacchetto applicato alla pelle.
Spesso la stomia può essere necessaria per proteggere una sutura intestinale particolarmente a rischio di cedimento; in questo caso si parla di “colostomia temporanea di protezione” che ha lo scopo di impedire il transito delle feci attraverso l‘anastomosi .
Non ci sono limitazioni all’attività fisica se non nei primi 1-2 mesi dall’intervento.
Nei pazienti con stomia se temporanea questa verrà richiusa normalmente dopo 1-2 mesi con un piccolo intervento chirurgico.
Nel caso di stomia definitiva un team dedicato di enterostomisti educherà il paziente a gestire la propria stomia così da poter condurre uno stili di vita senza limitazioni.
Una volta terminati i trattamenti sarà necessario seguire un programma di visite presso lo studio chirurgico per Follow –Up oncologico. Questo consiste in una serie di visite circa 2 all’anno in cui verranno richiesti esami ematici e strumentali (TC, PET, ecografia e colonscopia) al fine di evidenziare per tempo eventuali recidive o ripresa di malattia, così da poter effettuare un trattamento immediato e più efficace.
Prenota chiamando lo Studio Medico La Marmora di Firenze. Telefona al numero 055 570797