Cause, sintomi e trattamento effettuato dal Dr. Giovanni Quartararo
L’ascesso anale è formato da una raccolta di pus in prossimità dell’ano e del retto ed è quasi sempre conseguente all’infezione di una piccola ghiandola anale il cui sbocco si trova livello del canale anale.
La fistola anale, spesso conseguenza di un microascesso anale, è un tunnel più o meno lungo (da qualche millimetro a diversi centimetri) che connette lo sbocco nell’ano della ghiandola infetta (cosiddetto orificio interno-primario) con un forellino esterno (cosiddetto orificio esterno-secondario), dal quale può fuoriuscire sangue, materiale purulento e/o fecale. Quest’ultimo forellino si presenta spesso nella sede o nelle vicinanze di un ascesso perianale dopo la sua apertura spontanea o chirurgica.
L’ascesso e la fistola sono quindi due aspetti (acuto e cronico) della stessa malattia che spesso vengono curati in momenti distinti.
Esistono vari tipi di fistole (classificate sec. il loro tragitto):
A seconda del tipo di fistola e della modalità di presentazione il trattamento e la prognosi di guarigione saranno differenti.
I sintomi prevalenti dell’ascesso sono la febbre, la tumefazione con arrossamento ed irritazione della cute perianale, l’intenso dolore ano-perianale che migliora dopo che l’ascesso si è aperto spontaneamente oppure è stato inciso chirurgicamente.
I sintomi della fistola sono per lo più rappresentati dalla fuoriuscita di materiale purulento sia dall’orifizio primario che è posto nell’ano sia da quello secondario posto nella cute perianale.
La presenza di una fistola può essere espressione di una malattia cronica intestinale (Tipo morbo di Crohn) o in rarissimi casi anche di una malattia neoplastica e necessitare di un approccio diverso da quello qui riportato.
La diagnosi dell’ascesso e della fistola perianale è essenzialmente clinica quindi mediante visita proctologica ambulatoriale e anoscopia.
Talvolta è necessario per identificare eventuali tragitti fistolosi complessi, l’esecuzione di una ecografia trans anale con sonda rotante a 360°.
Con una accuratezza diagnostica dell’ 80-89%. Tale esame inoltre può aiutare a identificare microascessi misconosciuti ed eventuali lesioni dello sfintere misconosciute.
Un altro esame altrettanto accurato è la Risonanza Magnetica che viene solitamente dedicata solo ai casi più complessi.
La terapia è chirurgica. A volte alcuni ascessi in fase iniziale possono regredire con terapia antibiotica. In questi casi però vi è un’alta probabilità di recidive. Di solito non è indicato l’uso di antibiotici se non in pazienti con malattie sistemiche gravi che possono dare depressione del sistema immunitario.
Il trattamento chirurgico è un atto terapeutico delicato in quanto l’ascesso e le fistole interessano una zona nella quale sono presenti strutture importanti per la continenza fecale e la defecazione, in particolare i due sfinteri, l’interno(involontario) e l’esterno (volontario), che possono essere attraversati dagli ascessi e dalle fistole.
L’ascesso viene trattato, di solito in urgenza, in anestesia locale, locoregionale o totale, con una o più incisioni chirurgiche e il drenaggio del pus contenuto, cui seguiranno alcune medicazioni nei giorni successivi. Durante l’intervento in urgenza è sempre indicato ricercare eventuali tragitti fistolosi associati all’ascesso e repertarli con posizionamento di elastici, drenaggi o fili di sutura dedicati.
Il trattamento delle fistole è più complesso poiché in relazione al loro rapporto con gli sfinteri, che a volte può essere evidenziato solo durante l’intervento sotto anestesia, può variare:
questo tipo di trattamento richiede una attenta valutazione preoperatoria e può essere gravato da un tasso significativo di insuccessi. Non preclude questo però in nessun modo qualsiasi altro tipo di trattamento chirurgico.
tramite impianto di tessuto adiposo microfratturato non espanso di cellule staminali autologhe con sistema LIPOGEMS®.
Questo trattamento consiste nella mini-liposuzione e processazione di cellule adipose prelevate dal paziente con sistema LIPOGEMS® direttamente al tavolo operatorio così da creare un preparato autologo di cellule multipotenti. Queste una volte processate con delle semplici iniezioni intorno al tramite fistolosofavoriscono la rigenerazione tissutale e coadiuvano la guarigione della fistola prevenendo l’eventuale recidiva.
Prenota chiamando lo Studio Medico La Marmora di Firenze. Telefona al numero 055 570797