La diastasi addominale

La diastasi dei muscoli retti addominali è una condizione in cui i muscoli retti dell’addome si allontanano l’uno dall’altro, creando una separazione nella linea alba, la linea verticale che attraversa il centro dell’addome. Questa “lacuna muscolare” può causare un “rigonfiamento” dell’addome soprattutto visibile in contrazione e una diminuzione della forza e della stabilità dell’area addominale.

Oltre alla evidente sensazione di “vuoto” lacunare che si apprezza palpatoriamente la diastasi si manifesta generalmente con una alterazione della linea mediana soprattutto sotto sforzo. In taluni casi è presente anche inestetismo cutaneo, lombalgia cronica, disturbi urinari quali incompleto svuotamento vescicale. L’indebolimento delle fibre muscolari della linea mediana può spesso portare a sviluppare veri e propri difetti di parete sotto forma di ernie della linea mediana e ombelicali.

Anatomia muscoli retti dell'addome

Quando può verificarsi la diastasi dei retti e quando è una condizione patologica?

La diastasi dei muscoli retti addominali può verificarsi a seguito della gravidanza, dell’obesità, o di una debolezza congenita dei muscoli.
Di per sé la diastasi, soprattutto se <3 cm non rappresenta una condizione patologica a meno che non sia associata a ernia ombelicale o della linea mediana. Quando risulta superiore a 3 cm e siano presenti disturbi urinari da incompleto svuotamento urinario o dolore lombare cronico tale condizione può essere considerata patologica e meritevole di trattamento.

Qual è il miglior trattamento per la diastasi addominale?

Non esiste la tecnica perfetta per tutti. Ogni paziente può beneficiare di un tipo di trattamento rispetto ad un altro, ecco perché il dr. Quartararo ha sviluppato le competenze per eseguire lo stesso tipo di riparazione ma con tecniche mininvasive differenti. L’obiettivo dell’intervento è la riparazione della diastasi, in cui i muscoli vengono suturati insieme per ridurre la “distanza” .

Questo intervento può essere eseguito sia con un’incisione tradizionale che mediante tecniche laparoscopiche o robotiche a seconda del tipo di diastasi, comforbilità associate ecc.. e solitamente si associa un impianto protesico che può essere permanente o temporaneo mediante protesi riassorbibili (“bio-like”).

Quali sono  le tecniche chirurgiche disponibili ?

Saper padroneggiare più tecniche per la stessa patologia consente di creare un piano di trattamento personalizzato che tenga conto delle condizioni individuali di ciascun paziente questo perché non tutte le diastasi dei muscoli retti sono uguali.

Tipologie di diastasi addominale

Tra le tecniche di cui si avvale il Dr. Quartararo troviamo:

  • La tecnica THT:  Consiste in una riparazione completa della linea mediana con suturatrici meccaniche altamente tecnologiche e mediante posizionamento di protesi riassorbibile o permanente in sede retromuscolare (quindi nel contesto della parete addominale). Tale intervento si svolge attraverso una unica piccola incisione a livello ombelicale, non prevede generalmente uso di drenaggi né ampi scollamenti sottocutanei.
    THT tecnica chirurgica - Parete addominale

    THT tecnica chirurgica – Parete addominale

  • La MISAR: è una variante della THT che prevede sempre l’utilizzo di suturatrici meccaniche per ripristinare la linea mediana e l’uso di protesi retromuscolari ma tutto tramite un accesso alla linea mediana attraverso 3 piccole incisioni sovrapubiche.  Tali tecniche mininvasive possono essere consigliate nelle donne con diastasi e ernia addominale, negli uomini con diastasi ed ernie multiple della linea mediana e anche e nei casi in cui è presente un “Floppy abdomen” in cui può essere consigliabile eseguire contestualmente o successivamente una mini addominoplastica.
    Misar: Tecnica chirurgica parete addominale

    Misar: Tecnica chirurgica parete addominale

  • Lap-T: Tale procedura prevede l’accesso intraddominale tramite 3 o 4 piccole incisioni chirurgiche e la riparazione della linea mediana mediante sutura interna di muscoli con o meno incisione fasciale di scarico (variante chiamata LIRA) rafforzando poi la riparazione mediante l’applicazione intraperitoneale di speciali protesi permanenti o riassorbibili intraperitoneali.
    Tale riparazione può essere consigliabile nei casi di diastasi associata a sovrappeso, soprattutto nell’uomo, o quando vi è necessità di dover eseguire contestualmente procedure intraddominale laparoscopiche (calcolosi della colecisti, viscerolisi, asportazione di cisti ovariche ecc..).
  • La tecnica Robotica eTEP ROBOTICA: Questa tecnica si avvale della tecnologia robotica, consiste nell’applicare 3 o 4 piccole incisioni sull’addome senza accedere nel peritoneo ma creando uno spazio direttamente tra i muscoli addominali, tale spazio sarà necessario per poter suturare con fili speciali autobloccanti l diastasi e i difetti erniari presenti e per poter posizionare in sede retromuscolare (quindi nel contesto dei muscoli e non a contatto con i visceri) una protesi riassorbibile o permanente.
    Tale tecnica permette la riparazione della linea mediana e di difetti di parete anche superiori a 5 cm di diametro, inoltre è tra le meno invasive in quando non prevede l’accesso al peritoneo e permette anche una contestuale eventuale mini addominoplastica.
  • TESAR Si tratta di un intervento mininvasivo , tramite un accesso alla linea mediana attraverso 3 piccole incisioni sovrapubiche viene eseguito uno scollamento del tessuto sottocutaneo e una volta ridotta l’ernia eventualmente presente viene creata una tasca retromuscolare per alloggiare la rete protesica di rinforzo e in fine suturata la linea mediana ottenendo il riavvicinamento dei ventri muscolari.
    Tale tecnica risulta particolarmente utile nei casi di addomi complessi con pregressi multipli interventi (è un approccio che si mantiene al di sopra del peritoneo) o nei casi ove presente anche addome pendulo ove è possibile associarvi una mini addominoplastica.

    Tesar: Totally Endoscopic Sublay Anterior Repair

    Tesar: Totally Endoscopic Sublay Anterior Repair

  • La tecnica laparotomica con associata Mini-ADDOMINOPLASTICA: Questa tecnica consiste nell’eseguire una incisione sovrapubica trasversale (poco più ampia di quella utilizzata per il taglio cesareo) e tramite lo scollamento sottocutaneo plicare i muscoli con suture autobloccanti ricostituendo la linea mediana e riparando contestualmente i difetti erniari presenti. Durante tale procedura è possibile inoltre posizionare una protesi a scopo di rinforzo. Al termine della riparazione viene eseguita una mini addominoplastica allo scopo di correggere anche un eventuale addome pendulo coesistente.
    Tale procedura è da preferirsi in tutti i casi di addome pendulo che si vuole correggere contestualmente alla riparazione della diastasi.

Saper padroneggiare più tecniche per la stessa patologia consente di creare un piano di trattamento personalizzato che tenga conto delle condizioni individuali di ciascun paziente. Pertanto è fondamentale la visita clinica al fine di individuare il percorso ideale e lo studio preoperatorio con esami specifici.

In alcuni casi può essere indicato l’uso preoperatorio di infiltrazioni di Botox 8tossina botulinica) allo scopo di rilassare temporaneamente i muscoli in vista dell’intervento così da ridurre i rischi e le complicanze, soprattutto in quei pazienti con diastasi >5 cm.

Quali sono i criteri di selezione per accedere all’intervento di diastasi ?

La riparazione della diastasi chirurgica non ha solo un fine estetico ma principalmente funzionale. Per poter avere l’indicazione all’intervento è necessario avere almeno un difetto di parete quale ernia ombelicale o epigastrica o laparocele oltre che una diastasi addominale > 2,5 cm. Altra importante condizione che spinge verso la correzione chirurgica è la presenza di sintomi associati quali lombalgia e disturbi urinari.

Vorrei sottopormi ad un intervento per la diastasi dei retti addominali cosa devo fare?

Prenota una prima visita presso uno degli ambulatori del dr Quartararo.